Molto spesso si
sente utilizzare questo termine, e in molti sanno
che si fa riferimento ad un trattamento mirato a
combattere diversi tipi di tumore, tra cui la
leucemia, il tumore del midollo osseo e del sangue.
Rimane tuttavia un po’ di confusione riguardo a che
cosa sia esattamente la chemioterapia.
Questo articolo mira a portare chiarezza riguardo a
cosa sia la chemioterapia e a cosa serva
esattamente, di quali farmaci si componga, come
questi funzionino e quali siano i principali effetti
collaterali, e infine a dare qualche consiglio su
come gestire al meglio questi effetti collaterali.
Come sono solito fare su questa parte ‘blog’ di Beat
Leukemia, ho scritto questo articolo basandomi sulla
mia esperienza personale, e su ciò che ho visto
accadere spesso ad altri pazienti. Pertanto,
incoraggio voi lettori a rispondere lasciando dei
commenti a fine pagina, specialmente se conoscete
altri effetti collaterali, e desiderate consigliare
altri metodi per contrastarli.
Per chemioterapia si intende l’insieme di
farmaci che vengono utilizzati con lo scopo di
distruggere le cellule malate, secondo schemi e
protocolli ben definiti per ogni tipo di tumore, e
adattati al singolo paziente secondo parametri quali
età, peso, e stato di salute generale.
I farmaci chemioterapici possono essere
somministrati sotto diverse forme, e
precisamente:
- Per via endovenosa, attraverso una vena periferica
o un catetere venoso centrale (CVC);
- Per mezzo di iniezioni intramuscolo o
sottocutanee;
- Per via orale, in pastiglie.
In Figura: Infusione di chemioterapia tramite catetere venoso centrale (CVC).
Questi farmaci
aggrediscono e distruggono le cellule malate durante
diverse fasi della loro maturazione. Tuttavia, essi
non sono purtroppo in grado di distinguere le
cellule malate da quelle sane, e pertanto effettuano
una sorta di “bombardamento a tappeto” che da luogo
ad una serie di effetti collaterali.
Ogni giorno, le cellule del nostro corpo, in
particolare quelle definite “a rapida replicazione”,
muoiono per essere sostituite da nuove cellule che
vengono continuamente prodotte. E’ il caso ad
esempio della pelle, o dei capelli e peli del corpo.
La chemioterapia ha l’effetto di bloccare
temporaneamente la produzione delle nuove cellule,
così che, una volta morte quelle superficiali, non
ve ne sono di nuove, pronte a rimpiazzarle. Questo
porta ad una disepitelizzazione (se per esempio
parliamo della cute), cioè una sorta di spelatura,
come quando ci si scotta. Quando ciò avviene
all’interno del cavo orale, essa viene definita “mucosite”
e può causare forti dolori alla bocca e nella gola,
difficoltà o impossibilità a deglutire, rendendo
pertanto difficoltosa o impossibile l’assunzione di
cibi o bevande. La mucosite interessa spesso anche
lo stomaco, causando nausea, vomito e perdita di
appetito, l’intestino, causando dissenteria, e il
tratto finale dell’intestino, favorendo la comparsa
di emorroidi o ragadi.
Quali di questi effetti compaia con l’assunzione di
chemioterapici, e in quale misura, dipende da
diversi fattori come la dose assunta, il tipo di
farmaco utilizzato o la quantità di cicli di
chemioterapia eseguiti in precedenza. Ogni paziente
può comunque reagire diversamente dall’altro.
L’intensità’ dei chemioterapici utilizzati e’
solitamente costante nel tempo, ma la sensazione per
il paziente può sembrare più pesante ad ogni ciclo,
per via del fatto che i chemioterapici tendono ad
accumularsi nel corpo, e i loro effetti necessitano
di tempo per essere smaltiti.
Per quanto
riguarda la nausea, esistono oggi farmaci
antiemetici molto efficaci, e gli stessi
chemioterapici sono stati modificati per ridurre
questi effetti al minimo. Può comunque aiutare
tenersi leggeri col cibo durante l’infusione della
chemioterapia, e cercare di mangiare poco e spesso.
I problemi all’intestino possono essere
gestiti con normali farmaci anti-diarroici. Per
quando riguarda ragadi ed emorroidi invece,
può essere utile richiedere la visita di uno
specialista proctologo che indichi la terapia più
appropriata per liberarsene, o per prevenirle con
una terapia profilattica, prima ancora di iniziare
la chemioterapia.
Il cavo orale e’ generalmente interessato
quando le chemioterapie sono molto intense. Non c’e’
niente che si possa fare per contrastare la mucosite,
ma e’ possibile gestirne il dolore attraverso l’uso
di antidolorifici, ed e’ possibile prevenire
complicanze quali sovrainfezioni batteriche e
fungine osservando una meticolosa igiene del cavo
orale e associando l’uso di spazzolini morbidi usa e
getta (o normali spazzolini morbidi sostituiti molto
di frequente) all’uso di colluttori e prodotti
antimicotici (farmaci contro le infezioni fungine).
La chemioterapia ha anche degli effetti collaterali sull’apparato riproduttivo. Niente a che fare con la possibilità di avere rapporti sessuali, che devono comunque essere protetti con l’utilizzo del preservativo, e accompagnati da un’attenta cura dell’igiene del corpo ed in particolare delle zone intime. La chemioterapia può invece compromettere, temporaneamente o permanentemente, la fertilità, cioè la possibilità di produrre prole. E’ importante quindi informarsi con il proprio medico, se la gravità e l’urgenza della malattia lo consentono, PRIMA di iniziare il trattamento, riguardo alla possibilità di criopreservare il seme o gli ovuli con i metodi oggi disponibili.
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